“MORTA UNA
TASSA...SE NE FA UN'ALTRA”
Non c'è tempo per rilassarsi...il portafogli degli italiani
aveva fatto un sospiro di sollievo con l'approvazione del decreto
legge sull'abolizione dell'Imu ma, da gennaio, si ritroverà a
fare i conti con l'arrivo della nuova Service Tax, l'imposta
sui rifiuti confermata e con la Legge di Stabilità alla quale
viene attribuito il nome di TRISE.
Inizialmente chiamata Taser (denominazione delle pistole elettriche
utilizzate in alcuni Paesi dalle donne contro i molestatori) ma
subito poi rinominata Service Tax, la nuova tassa prevista dal
Governo, si accinge a dare una bella scossa ai contribuenti
proprietari di immobili ed affittuari.
Sarà gestita direttamente dai Comuni, che ne decideranno
aliquote e regolamenti e sarà costituita da due componenti: la
Tari e la Tasi.
La prime di esse, ovvero la Tari, sarà dovuta da chi
occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre
rifiuti urbani.
Sostituirà dunque la Tares e seguirà lo stesso
principio: non sarà necessario produrre effettivamente
rifiuti, ma sarà sufficiente la semplice predisposizione di un
locale a produrne.
Nel caso di abitazioni private, sarà l'occupante, proprietario
o affittuario ad accollarsi l'intero onere.
La seconda componente invece, la Tasi, servirà a
sostenere le spese comunali per la gestione dei cosiddetti servizi
indivisibili (manutenzione delle strade, illuminazione pubblica, cura
dei parchi e così via...).
In questo caso il pagamento dell'imposta sarà suddiviso tra
proprietario e l'eventuale affittuario.
Ecco quindi che Imu e Tares sembrano sparire ma in realtà si
ripresentano unificate, pronte ad incidere, questa volta, non solo
sui proprietari ma anche sugli utilizzatori dell'immobile stesso.
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