Tasse: arriva il nuovo redditometro. Ecco come funziona e quali voci entrano nel conteggio
Terminato
il periodo di prova e rodaggio, entra in funzione il “famigerato”
Redditometro.
Il
nuovo strumento messo a punto dall’Agenzia delle Entrate è
così già in grado di sfornare la prima lista dei
potenziali evasori fiscali, che potrebbero ricevere l'invito
dell'Agenzia a presentarsi nei suoi uffici per spiegare come hanno
fatto a spendere così tanti soldi dopo aver dichiarato al
Fisco così poco già nei primi giorni di settembre.
I
CONTROLLI
I
primi ad essere scandagliati saranno i redditi del 2009,
dichiarati nel 2010. Il sistema sarà in grado di
ricostruire per ciascun contribuente le spese effettuate di cui
l'amministrazione fiscale ha certezza e di metterle a
confronto con il reddito dichiarato in quell'anno.
Ma
quali sono le spese che l'Agenzia delle Entrate può rilevare
come CERTE?
Ebbene
queste sono le «spese sostenute
direttamente dal contribuente
o dal familiare fiscalmente a carico».
Innanzitutto,
si tratta di spese note all’Anagrafe Tributaria perché
ufficiali: la proprietà o il contratto di affitto di un
immobile
per esempio. Poi le spese considerate certe perché il
contribuente le dichiara ai fini di una detrazione o facilitazione
fiscale. E infine quelle che risultano da documentazioni in possesso
dell’Anagrafe
Tributaria:
- Spese sanitarie
- Polizze assicurative
- Asilo o università del figlio (iscrizione)
- Erogazioni liberali
- Agevolazioni per ristrutturazioni edilizie
- Bonus mobili
- Riscatto anni di laurea
- Assegni al coniuge
- Collaboratore domestico
- Auto e moto
Oltre
alle spese certe poi, si prenderà in considerazione la quota
di risparmio e la quota di incremento patrimoniale.
La
bandierina rossa dei controlli, scatterà per quei contribuenti
per i quali risulterà un divario di almeno il 20% tra reddito
dichiarato e reddito speso.
Ovvero
se il contribuente dichiara un reddito annuo di € 30.000 ma le
spese certe ammontano ad € 35.000 quest'ultimo rientra tra coloro
che non saranno soggetti a controlli; se diversamente le spese certe
dovessero ammontare ad € 40.000 (+33% rispetto al reddito
dichiarato) allora il contribuente potrebbe rientrare nel novero
degli “indagati”.
All'inizio
però, gli ispettori fiscali si concentreranno sulle
incongruità più
evidenti, sui casi dove la differenza tra il dichiarato e
la spesa accertata è più elevata.
Se
il redditometro evidenziasse uno scarto tra il reddito e le spese
superiore al 20%, che non quadra neanche considerato il reddito
familiare complessivo, che gli ispettori del Fisco dovranno comunque
verificare prima di aprire la pratica, il contribuente verrebbe
invitato a presentarsi negli uffici dell'Agenzia e già
in questa primissima fase potrà dare le spiegazioni
necessarie.
Dimostrare con prove certe, ad esempio,
che la casa o l'automobile è stata acquistata con i risparmi
degli anni passati, o con soldi già tassati, perché
magari sono rendite finanziarie, o che è stata una donazione
dei genitori. Se le prove fossero convincenti (ma devono esserci gli
atti, o i bonifici o le fatture) il caso si chiuderebbe qui, senza
conseguenze.
Se il Fisco dovesse invece avere ancora
dei sospetti si aprirebbe una seconda fase del
contraddittorio, più approfondita. In questo caso
potranno essere opposte dai contribuenti anche argomentazioni logiche
(e non necessariamente prove documentali) per contestare le spese
presunte (per esempio l'uso dell'auto di un parente o della mensa
aziendale). Se anche al termine di questa fase il Fisco mantenesse le
sue pretese, ovvero di far pagare le tasse sul reddito effettivo
calcolato con il redditometro, e non su quello dichiarato, si
aprirebbe l'accertamento formale.
L'amministrazione dovrà
quantificare il maggior reddito accertabile e la maggiore imposta da
pagare, e chiedere al contribuente di aderire al pagamento delle
somme richieste.
SPESE E AREE
Ecco le undici tipologie di
contribuenti rilevati per il redditometro: persona sola al di sotto
dei 35 anni; coppia senza figli con meno di 35 anni; persona sola con
età compresa tra 35 e 64 anni; coppia senza figli con età
compresa tra 35 e 64 anni; persona sola con 65 anni e oltre; coppia
senza figli con 65 anni o più; coppia con un figlio; coppia
con due figli; coppia con tre o più figli; mono genitore;
altre.
Per quanto riguarda invece le voci
di spesa, vediamo come queste siano distinte per settore
merceologico o di consumo in senso ampio.
- Abbigliamento e alimentari: alimentari e bevande; abbigliamento e calzature; altro. Saranno calcolati sulla spesa media certificata dall’Istat per la classe famigliare di appartenenza.
- Mobili ed elettrodomestici: elettrodomestici e arredi; altri beni e servizi per la casa; collaboratori domestici; Altro. Anche qui, faranno fede i dati ISTAT incrociati con la quota di unità abitative di proprietà.
- Combustibili ed energia: Energia elettrica; gas; riscaldamento centralizzato; Altro. Sempre l’Istat a determinare il range di spesa sostenibile da ciascuna classificazione di famiglie.
- Trasporti: Assicurazione, RC Auto, furto e incendio su auto, camper, moto e altri mezzi; Bollo; Pezzi di ricambio, olio e lubrificanti, carburanti, manutenzione e riparazione per mezzi a ruote o, distintamente, imbarcazioni o, ancora, aeromobili; Tram, autobus, taxi; Noleggio o leasing mezzi di trasporto; altro. Oltre ai valori ISTAT, qui vengono tenuti in considerazione i Chilowatt medi riferiti al singolo mezzo di spostamento. Per le imbarcazioni, classi distinte a seconda della lunghezza e del funzionamento (vela o motore).
- Comunicazioni: apparecchi telefonici anche mobili; spese telefoniche; altro. Bussola, sempre i dati ISTAT medi per le categorie famigliari di appartenenza.
- Abitazione: Mutuo; Canone di locazione; Fitto figurativo di abitazione di proprietà in locazione o a uso gratuito; Canone di leasing immobiliare; Acqua e condominio; Manutenzione ordinaria; Intermediazioni immobiliari; altro. A dare le coordinate, ancora una volta i dati ISTAT per tipologia di famiglia, affiancati dai metri quadrati dell’abitazione sotto esame.
- Istruzione: Libri scolastici, tasse, rette per tutti i livelli scolastici, asili, tutoraggio, master, specializzazioni e corsi specifici; Soggiorni di studio all’estero; canoni di locazione per studenti universitari; Altro. Confermati i parametri ISTAT per valutare la corrispondenza tra spese e reddito.
- Altri beni e servizi: Assicurazioni danni, infortuni e malattia; Contributi previdenziali obbligatori; barbiere, parrucchiere, istituti estetici; Prodotti per la cura della persona; Centri benessere; Argenteria, gioielleria, bigiotteria, orologi; Borse valigie e simili; Onorari dei liberi professionisti; Alberghi, pensioni e viaggi organizzati; Pasti e consumazioni fuori casa; Assegni periodici corrisposti al coniuge; Altro. Sempre le tabelle ISTAT a dare il responso finale.
- Tempo libero, cultura e giochi: Giochi e giocattoli, radio, televisione, hi-fi, computer, libri non scolastici, giornali, riviste, dischi, cancelleria, abbonamenti radio, tv e web, lotterie, lotto, piante e fiori, riparazioni elettrodomestici; Abbonamenti pay-tv; Attività sportive, circoli culturali, ricreativi, abbonamenti eventi sportivi e culturali; Giochi online; Cavalli; Animali domestici; Altro. Confermata la centralità dei valori ISTAT per categoria di famiglia, ma riguardo ai cavalli verranno stimati 5 euro per giorno di possesso se in proprio o 10 a pensione.
- Sanità: Medicinali e visite mediche; Altro. Anche nel caso della salute, la spesa è indicata dai valori raccolti dall’istituto statistico nazionale.
- Investimenti: sotto la lente del redditometro finiranno le spese a lungo termine per immobili, beni mobili registrati, polizze assicurative, contributi previdenziali volontari, azioni, obbligazioni, conferimenti e finanziamenti, capitalizzazioni, quote di partecipazione, fondi d’investimento, derivati, certificati di deposito, pronti contro termine, buoni postali, conti di deposito vincolati, altri titoli di credito, prodotti finanziari, più valute estere, oro, numismatica, filatelia, oggetti d’arte o di antiquariato, manutenzione straordinaria delle abitazioni, donazioni e altro.
Le medie ISTAT: Ma
cosa sono queste medie ISTAT? Si tratta dei valori riportati nella
serie «spesa media mensile familiare», in cui per
ciascuna delle 11 tipologie di famiglie, secondo la collocazione
territoriale (Nord, Centro, Sud), per ciascun bene o servizio
acquistabile è riportato un valore medio di spesa mensile.
Ricapitolando quindi il
redditometro si articolerà in tre quattro principali:
- Controllo della dichiarazione → se spese > +20% reddito dichiarato → possibile controllo
- Prima fase: richiesta dimostrazione con prove certe (nella prima fase gli elementi presi in considerazione per il calcolo sono: spese certe, quota di risparmio ed incrementi patrimoniali) → se Agenzia soddisfatta allora l'intera fase di accertamento termina → se agenzia non soddisfatta → Contraddittorio
- Seconda fase di contraddittorio → solo in questa fase vengono prese in considerazione le spese medie ISTAT → il contribuente potrà spiegare oltre che con documentazione anche con argomentazioni logiche → se al termine della seconda fase il Fisco ritiene che le argomentazioni siano esaustiva → termine, altrimenti → avviso di accertamento
- Se si riceve l'avviso di accertamento o si pagano le somme richieste entro 15 giorni con sanzione ridotta oppure → ricorso commissione tributaria.
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