martedì 15 ottobre 2013

Tasse: arriva il nuovo redditometro. Ecco come funziona e quali voci entrano nel conteggio

Terminato il periodo di prova e rodaggio, entra in funzione il “famigerato” Redditometro.

Il nuovo strumento messo a punto dall’Agenzia delle Entrate è così già in grado di sfornare la prima lista dei potenziali evasori fiscali, che potrebbero ricevere l'invito dell'Agenzia a presentarsi nei suoi uffici per spiegare come hanno fatto a spendere così tanti soldi dopo aver dichiarato al Fisco così poco già nei primi giorni di settembre.
I CONTROLLI

I primi ad essere scandagliati saranno i redditi del 2009, dichiarati nel 2010. Il sistema sarà in grado di ricostruire per ciascun contribuente le spese effettuate di cui l'amministrazione fiscale ha certezza e di metterle a confronto con il reddito dichiarato in quell'anno.
Ma quali sono le spese che l'Agenzia delle Entrate può rilevare come CERTE?
Ebbene queste sono le «spese sostenute direttamente dal contribuente o dal familiare fiscalmente a carico».
Innanzitutto, si tratta di spese note all’Anagrafe Tributaria perché ufficiali: la proprietà o il contratto di affitto di un immobile per esempio. Poi le spese considerate certe perché il contribuente le dichiara ai fini di una detrazione o facilitazione fiscale. E infine quelle che risultano da documentazioni in possesso dell’Anagrafe Tributaria:

  • Spese sanitarie
  • Polizze assicurative
  • Asilo o università del figlio (iscrizione)
  • Erogazioni liberali
  • Agevolazioni per ristrutturazioni edilizie
  • Bonus mobili
  • Riscatto anni di laurea
  • Assegni al coniuge
  • Collaboratore domestico
  • Auto e moto

Oltre alle spese certe poi, si prenderà in considerazione la quota di risparmio e la quota di incremento patrimoniale.
La bandierina rossa dei controlli, scatterà per quei contribuenti per i quali risulterà un divario di almeno il 20% tra reddito dichiarato e reddito speso.

Ovvero se il contribuente dichiara un reddito annuo di € 30.000 ma le spese certe ammontano ad € 35.000 quest'ultimo rientra tra coloro che non saranno soggetti a controlli; se diversamente le spese certe dovessero ammontare ad € 40.000 (+33% rispetto al reddito dichiarato) allora il contribuente potrebbe rientrare nel novero degli “indagati”.
All'inizio però, gli ispettori fiscali si concentreranno sulle incongruità più evidenti, sui casi dove la differenza tra il dichiarato e la spesa accertata è più elevata.

Se il redditometro evidenziasse uno scarto tra il reddito e le spese superiore al 20%, che non quadra neanche considerato il reddito familiare complessivo, che gli ispettori del Fisco dovranno comunque verificare prima di aprire la pratica, il contribuente verrebbe invitato a presentarsi negli uffici dell'Agenzia e già in questa primissima fase potrà dare le spiegazioni necessarie.
Dimostrare con prove certe, ad esempio, che la casa o l'automobile è stata acquistata con i risparmi degli anni passati, o con soldi già tassati, perché magari sono rendite finanziarie, o che è stata una donazione dei genitori. Se le prove fossero convincenti (ma devono esserci gli atti, o i bonifici o le fatture) il caso si chiuderebbe qui, senza conseguenze.

Se il Fisco dovesse invece avere ancora dei sospetti si aprirebbe una seconda fase del contraddittorio, più approfondita. In questo caso potranno essere opposte dai contribuenti anche argomentazioni logiche (e non necessariamente prove documentali) per contestare le spese presunte (per esempio l'uso dell'auto di un parente o della mensa aziendale). Se anche al termine di questa fase il Fisco mantenesse le sue pretese, ovvero di far pagare le tasse sul reddito effettivo calcolato con il redditometro, e non su quello dichiarato, si aprirebbe l'accertamento formale.

L'amministrazione dovrà quantificare il maggior reddito accertabile e la maggiore imposta da pagare, e chiedere al contribuente di aderire al pagamento delle somme richieste.

Arrivati a quel punto non restano che due strade: pagare entro quindici giorni per avere le sanzioni ridotte, oppure avviare un contenzioso, ricorrendo alla giustizia tributaria.


SPESE E AREE
Ecco le undici tipologie di contribuenti rilevati per il redditometro: persona sola al di sotto dei 35 anni; coppia senza figli con meno di 35 anni; persona sola con età compresa tra 35 e 64 anni; coppia senza figli con età compresa tra 35 e 64 anni; persona sola con 65 anni e oltre; coppia senza figli con 65 anni o più; coppia con un figlio; coppia con due figli; coppia con tre o più figli; mono genitore; altre.

Per quanto riguarda invece le voci di spesa, vediamo come queste siano distinte per settore merceologico o di consumo in senso ampio.

  • Abbigliamento e alimentari: alimentari e bevande; abbigliamento e calzature; altro. Saranno calcolati sulla spesa media certificata dall’Istat per la classe famigliare di appartenenza.
  • Mobili ed elettrodomestici: elettrodomestici e arredi; altri beni e servizi per la casa; collaboratori domestici; Altro. Anche qui, faranno fede i dati ISTAT incrociati con la quota di unità abitative di proprietà.
  • Combustibili ed energia: Energia elettrica; gas; riscaldamento centralizzato; Altro. Sempre l’Istat a determinare il range di spesa sostenibile da ciascuna classificazione di famiglie.
  • Trasporti: Assicurazione, RC Auto, furto e incendio su auto, camper, moto e altri mezzi; Bollo; Pezzi di ricambio, olio e lubrificanti, carburanti, manutenzione e riparazione per mezzi a ruote o, distintamente, imbarcazioni o, ancora, aeromobili; Tram, autobus, taxi; Noleggio o leasing mezzi di trasporto; altro. Oltre ai valori ISTAT, qui vengono tenuti in considerazione i Chilowatt medi riferiti al singolo mezzo di spostamento. Per le imbarcazioni, classi distinte a seconda della lunghezza e del funzionamento (vela o motore).
  • Comunicazioni: apparecchi telefonici anche mobili; spese telefoniche; altro. Bussola, sempre i dati ISTAT medi per le categorie famigliari di appartenenza.
  • Abitazione: Mutuo; Canone di locazione; Fitto figurativo di abitazione di proprietà in locazione o a uso gratuito; Canone di leasing immobiliare; Acqua e condominio; Manutenzione ordinaria; Intermediazioni immobiliari; altro. A dare le coordinate, ancora una volta i dati ISTAT per tipologia di famiglia, affiancati dai metri quadrati dell’abitazione sotto esame.
  • Istruzione: Libri scolastici, tasse, rette per tutti i livelli scolastici, asili, tutoraggio, master, specializzazioni e corsi specifici; Soggiorni di studio all’estero; canoni di locazione per studenti universitari; Altro. Confermati i parametri ISTAT per valutare la corrispondenza tra spese e reddito.
  • Altri beni e servizi: Assicurazioni danni, infortuni e malattia; Contributi previdenziali obbligatori; barbiere, parrucchiere, istituti estetici; Prodotti per la cura della persona; Centri benessere; Argenteria, gioielleria, bigiotteria, orologi; Borse valigie e simili; Onorari dei liberi professionisti; Alberghi, pensioni e viaggi organizzati; Pasti e consumazioni fuori casa; Assegni periodici corrisposti al coniuge; Altro. Sempre le tabelle ISTAT a dare il responso finale.
  • Tempo libero, cultura e giochi: Giochi e giocattoli, radio, televisione, hi-fi, computer, libri non scolastici, giornali, riviste, dischi, cancelleria, abbonamenti radio, tv e web, lotterie, lotto, piante e fiori, riparazioni elettrodomestici; Abbonamenti pay-tv; Attività sportive, circoli culturali, ricreativi, abbonamenti eventi sportivi e culturali; Giochi online; Cavalli; Animali domestici; Altro. Confermata la centralità dei valori ISTAT per categoria di famiglia, ma riguardo ai cavalli verranno stimati 5 euro per giorno di possesso se in proprio o 10 a pensione.
  • Sanità: Medicinali e visite mediche; Altro. Anche nel caso della salute, la spesa è indicata dai valori raccolti dall’istituto statistico nazionale.
  • Investimenti: sotto la lente del redditometro finiranno le spese a lungo termine per immobili, beni mobili registrati, polizze assicurative, contributi previdenziali volontari, azioni, obbligazioni, conferimenti e finanziamenti, capitalizzazioni, quote di partecipazione, fondi d’investimento, derivati, certificati di deposito, pronti contro termine, buoni postali, conti di deposito vincolati, altri titoli di credito, prodotti finanziari, più valute estere, oro, numismatica, filatelia, oggetti d’arte o di antiquariato, manutenzione straordinaria delle abitazioni, donazioni e altro.


Le medie ISTAT: Ma cosa sono queste medie ISTAT? Si tratta dei valori riportati nella serie «spesa media mensile familiare», in cui per ciascuna delle 11 tipologie di famiglie, secondo la collocazione territoriale (Nord, Centro, Sud), per ciascun bene o servizio acquistabile è riportato un valore medio di spesa mensile.


Ricapitolando quindi il redditometro si articolerà in tre quattro principali:

  1. Controllo della dichiarazione → se spese > +20% reddito dichiarato → possibile controllo
  2. Prima fase: richiesta dimostrazione con prove certe (nella prima fase gli elementi presi in considerazione per il calcolo sono: spese certe, quota di risparmio ed incrementi patrimoniali) → se Agenzia soddisfatta allora l'intera fase di accertamento termina → se agenzia non soddisfatta → Contraddittorio
  3. Seconda fase di contraddittorio → solo in questa fase vengono prese in considerazione le spese medie ISTAT → il contribuente potrà spiegare oltre che con documentazione anche con argomentazioni logiche → se al termine della seconda fase il Fisco ritiene che le argomentazioni siano esaustiva → termine, altrimenti → avviso di accertamento
  4. Se si riceve l'avviso di accertamento o si pagano le somme richieste entro 15 giorni con sanzione ridotta oppure → ricorso commissione tributaria.

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